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Inferno


1. Genesi
2. Ordinamento dell'Inferno
3. I Cerchi
4. I luoghi


Genesi
Secondo la concezione dantesca l'oltretomba aveva avuto origine nel momento in cui Dio aveva scagliato giù dai cieli Lucifero, l'angelo ribelle.
Le terre, per non venire in contatto con il corpo di Lucifero, si erano ritratte e in tal modo si era formata una profonda voragine al centro della terra, l'Inferno appunto, mentre, contemporaneamente, nell'emisfero opposto era sorta dalle acque un'altissima montagna, il Purgatorio, che sarebbe esistita fino al giorno del Giudizio Universale.

Questa concezione si innesta sulla teoria tolemaica o geocentrica, secondo la quale la terra, priva di qualsiasi forma di movimento, si trovava, immobile, al centro dell'Universo, mentre intorno ad essa ruotavano il sole e gli altri corpi celesti.

Dante riteneva che fosse abitato solo l'emisfero settentrionale, le cui terre avevano come confine il fiume Gange verso Oriente e le colonne d'Ercole verso Occidente.
Al centro si trovava Gerusalemme, che aveva assistito al sacrificio sulla croce di Cristo.
Tutto l'emisfero meridionale era invece occupato dall'oceano e dalla montagna del Purgatorio, posta esattamente in corrispondenza di Gerusalemme.
L'oltretomba ha quindi una struttura che lega insieme sia le teorie cosmologiche che le convinzioni etiche e religiose di Dante e del suo tempo.


Ordinamento dell'Inferno
L'ordinamento morale dell'Inferno riflette alcuni aspetti dell'Etica nicomachea di Aristotele, desunti da Dante attraverso Tommaso d'Aquino e Brunetto Latini.
Il fondamento della vita morale è l'inclinazione naturale dell'uomo verso Dio, che, secondo il testo evangelico di Giovanni "è amore" (Giovanni 4,8).
Qualsiasi forma di peccato, quindi, è da ricondurre ad un amore eccessivo o sbagliato verso i beni materiali, oppure verso le creature terrene.
Su queste basi Dante suddivide i peccatori in nove cerchi concentrici, degradanti verso il centro della terra, dove sono puniti i peccati più gravi.


I Cerchi
- Il primo cerchio è il Limbo, dove si trovano le anime dei pagani virtuosi e dei bambini morti prima di ricevere il battesimo: questo cerchio racchiude quindi anime che, pur non avendo peccato con la loro volontà, non ebbero la grazia della salvezza. Per questo motivo esse non sono sottoposte ad una pena fisica, ma, per contrapasso, soffrono perchè sono private di Dio.
- Dal secondo al quinto cerchio vengono puniti coloro che peccarono per "incontinenza", e precisamente i lussuriosi, i golosi, gli avari e prodighi, gli iracondi ed infine gli accidiosi.
- Dopo il quinto cerchio sono le mura della "città di Dite", dove sono puniti i peccati generati dalla "malizia". Nel sesto cerchio vengono collocati gli "epicurei", o meglio gli eretici, che non credettero, durante la loro vita, all'immortalità dell'anima.
- Nel settimo cerchio, diviso in tre gironi, si trovano coloro che hanno peccato per "violenza": contro il prossimo, contro se stessi e contro Dio, natura ed arte.
- L'ottavo e il nono cerchio racchiudono i peccatori fraudolenti.

Inf. XI, 25-27
Ma perchè frode è de l'uom proprio male,
più spiace a Dio; e però stan di sotto
li frodolenti, e più dolor li assale.

La frode è un peccato proprio dell'uomo perchè trova il suo fondamento nella ragione, di cui solo l'uomo è dotato, e per questo più spiace a Dio. Nella parte più bassa dell'Inferno, dunque, sono puniti coloro che hanno usato l'intelligenza contro il prossimo, sia che quest'ultimo avesse fiducia in loro (Cerchio nono) sia che non ne avesse (Cerchio ottavo).
L'ottavo cerchio, in dieci bolge, abbraccia chi ha commesso frode "contro chi si non fida", e quindi i seduttori, gli adulatori, i simoniaci, gli indovini, i barattieri, gli ipocriti, i ladri, i consiglieri fraudolenti, i seminatori di discordie ed infine i falsari.
Il nono, suddiviso in quattro zone, comprende chi ha commesso frode "contro chi si fida", e quindi i traditori dei parenti, nella Caina, i traditori della patria, nella Antenora, i traditori degli ospiti, nella Tolomea, ed i traditori dei benefattori nella Giudecca.