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MACARIO Pd. XXII, 49
Cielo VII - Saturno - Spiriti Contemplanti

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L'identificazione di questo personaggio citato da Dante, non è immediata: è infatti difficile capire se il poeta alluda a S. Macario l'Egiziano, vissuto per sessanta anni in astinenza e solitudine nel deserto di Sceti, nel corso del IV sec., oppure a S. Macario l'Alessandrino, che visse in penitenza nel deserto alle porte di Alessandria d'Egitto, anch'egli nel IV secolo.

Entrambi seguaci di S. Antonio abate che, ritiratosi nel deserto della Tebaide, diede origine al monachesimo di tipo orientale, i due 'Macario' furono spesso confusi se non addirittura considerati un'unica persona.
Qualunque sia l'identificazione di questo personaggio, tuttavia, è chiara l'intenzione del poeta di affiancare ad un eremita occidentale, S. Romualdo degli Onesti, un eremita orientale.