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Battaglia di Fossalta

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Papa Celestino IV, eletto nel conclave che seguiva alla morte improvvisa di papa Gregorio IX, che tanto si era battuto contro Federico II, restò in carica appena due settimane. Gli successe Innocenzo IV che, non riuscendo a trovare un'intesa con Federico, alla fine del 1244 si mise sotto la protezione del re di Francia e fuggì a Lione, dove convocò un Concilio che dichiarò deposto Federico come imperatore e re di Sicilia.
Dopo la decisione conciliare si accrebbero le ostilità contro Federico in Germania ed in Sicilia, ma soprattutto nell'Italia Settentrionale.
Parma si ribellò nel giugno del 1247 e passò nelle mani dei guelfi. L'esercito imperiale assediò la città, ma i parmigiani riuscirono a cogliere di sorpresa ed a sconfiggere gli imperiali il 18 febbraio 1248, nel campo fortificato di Vittoria.
Un anno dopo, il 29 maggio 1249, a Fossalta si ebbe un nuovo scontro, che ebbe per protagonisti da una parte le milizie guelfe di Bologna, dall'altra i ghibellini modenesi e le truppe di re Enzo di Sardegna, figlio di Federico II.
La vittoria dei guelfi riscattò la loro precedente sconfitta a Cortenuova, ad opera degli imperiali.

Re Enzo, catturato a seguito della battaglia, rimase prigioniero dei Bolognesi fino alla morte.